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La Radio — Giovanni Geloso un grande che ha fatto grande l’Italia
Con equilibrio, intuito ed avvedutezza è la logica conseguenza di una considerazione riflessiva e complessa.
Simile è il Suo atteggiamento pure di fronte ad ogni e qualsiasi argomento scientifico ed umano. Sino a notte alta, come Sua abitudine sin dagli anni giovanili, nel Suo studio, progetta, calcola e disegna i nuovi prodotti sotto il profilo tecnico ed estetico, determinando la distribuzione del lavoro ai Suoi collaboratori, da svilupparsi ai fini di alimentare il futuro lavoro dell'industria.
Trova tuttavia il tempo per coltivare quelle attività umanistiche cui il Suo genio lo rende straordinariamente aperto: la musica, le lettere, le arti, lo studio storico. Tutte le scienze gli sono congeniali ed ogni manifestazione di vita lo attrae e gli ispira un lato pratico da attuare, da trasformare in una entità utile a tutti, ma mai, anche in questo, viene meno una sottile vena di vera poesia.
Egli nutre così la propria personalità, peraltro così schiva di ogni manifestazione esteriore ed impregnata della naturale modestia e semplicità, quella propria degli uomini maggiormente dotati sul piano intellettuale e morale.
Sono anche queste qualità che lo portano a comprendere e a tenere in grande considerazione tutti i dipendenti, cui cerca di riservare un trattamento sempre migliore; ciò non per considerazioni utilitaristiche, ma piuttosto per coerenza, per pratica di vita.
Giunge così l'estate del 1968 ed il male che si manifesta improvviso lo mina nel fisico, Egli, pur consapevole, con suprema forza d'animo e con sempre uguale apertura alla vita, agisce come se nulla dovesse accadere e continua l'abituale vita di lavoro.
Sembra quasi il momento di volgersi indietro e fare un bilancio di quanto fu realizzato: innumerevoli cose, tutte frutto di serietà professionale e genialità tecnica e scientifica. E vien fatto di pensare ai pochi operai dei primi tempi per confrontarne il numero alle migliaia che ora direttamente o indirettamene vivono della Impresa, ai piccoli locali di via Sebenico per raffrontarli agli stabilimenti attuali ed al complesso delle industrie satelliti, ai primi pochi ma validi articoli per scorrere in una panoramica ideale le migliaia che sono passati nel tempo attraverso le pagine dei suoi cataloghi e fermarsi, quasi con commozione, agli ultimi prodotti realizzati proprio durante la sua ultima sofferenza fisica e morale, sofferenza che sopportava nella consapevolezza di adempiere a quello che ha sempre considerato un suo dovere ed ha costituito il suo credo morale: assicurare il futuro a quanti lavorarono con Lui.
Giunge il triste giorno in cui deve impegnare tutto il coraggio per affrontare con umana commozione l'ultimo passo della Sua vita e per compierlo con speranza cristiana.
Quanti lo hanno conosciuto ricorderanno sempre la chiarezza delle sue idee, il Suo rispetto per il lavoro e per ogni manifestazione umana, per la libertà degli individui, l'interesse per il progresso ed una spiritualità che infondeva fiducia in chi gli stava vicino.
Ognuno ricorderà la Sua vita vissuta in piena modestia, dietro la quale Egli celava una Personalità così complessa e completa. Personalità ricca di comunicativa, permeata di profonda umanità e caratterizzata da una viva e squisita sensibilità d'animo e di un calore interiore, che non sempre riusciva a dissimulare, mentre per la Sua connaturale riservatezza, gli affetti più intimi, quale il Suo profondo attaccamento alla famiglia, rimanevano celati.
Ricordiamo con intima commozione che –dopo tanti e diversi riconoscimenti ufficiali che cercò sempre di evitare– sul limitare della Sua vita terrena accettò con gioia l'attribuzione della "Fronda d'Oro".
Dalla terra di Liguria alla quale era rimasto sempre profondamente legato, gli veniva attribuito con questa motivazione: "Pioniere delle radiocomunicazloni, ardito iniziatore in Italia di una Scuola tecnologica di particolarissimo valore e di eccezionale efficacia, che ha contribuito a dare respiro europeo e mondiale alla industria da Lui creata, ma soprattutto, a forgiare una coscienza tecnica in campi sociali eterogenei, tra chi, nel passare di due generazioni, si è sentito attratto dal miracolo della radio .…."
Egli, lasciando in tutti un grande rimpianto, con passo discreto è uscito dalla nostra vita, così come con passo discreto vi aveva camminato, pur facendo grandi cose.
Rimane tra noi attraverso l'Impresa che porta il Suo nome, creazione –prima che materiale– poetica di una mente fattiva ad ogni realizzazione e di una fantasia creativa. Rimane e vive nel mistero dell'Infinito, cui tante volte Egli rivolgeva il pensiero in intelligenza e poesia, ed anche nel cuore di coloro ai quali questo ricordo è destinato.
Dopo la morte dell' Ing. Geloso i suoi stabilimenti proseguiranno la loro attività sino al 1972.
Il marchio Geloso verrà poi acquistato nel 1973 da un'altra industria, la "PASO", e per alcuni anni comparirà su una gamma limitata di apparecchiature prodotte in Italia, in genere amplificatori, trombe sonore ed altoparlanti, poi subirà una riorganizzazione, attualmente, nell'anno 2010, sta inserendo sul mercato nuovi amplificatori marchiati GELOSO. Paso è anche la titolare di proprietà intellettuale, marchi e brevetti della Geloso.