La Lettera 22, la portatile degli scrittori e dei giornalisti

La tec­nica e l'estetica

Diven­tata sim­bolo di scrit­tura a mac­china,  nasce nel 1950 dalla mano di Mar­cello Niz­zoli che dal 1938 col­la­bora con l'aziendaOli­vetti.

E un oggetto ele­gante e dalle linee molto pulite e com­patte rispetto ai modelli pre­ce­denti: la tastiera è inte­ra­mente incor­po­rata nella car­roz­ze­ria, il rullo inca­strato lascia spor­gere solo la mano­pola; la leva dell'interlinea è l'unico ele­mento che emerge net­ta­mente dal corpo mac­china, mostrando le sua forma ricer­cata estre­ma­mente ergo­no­mica che esprime con­tem­po­ra­nea­mente dina­mi­cità e funzionalità.

Il tutto rende la Let­tera 22 un oggetto che risponde in pieno alle esi­genze di tra­spor­ta­bi­lità e di ridu­zione degli ingom­bri: misura 298 x 324 83 mm per un peso di circa 4 kg. la scocca con­sente un agile accesso ai dispo­si­tivi per faci­li­tare la puli­zia dei mar­tel­letti e la sosti­tu­zione del nastro di scrit­tura nero e rosso.

All'acquisto è accom­pa­gnata da una vali­getta con mani­glia. Nel 1959 viene scelta da una com­mis­sione di cento desi­gners dell' Isti­tuto Tec­no­lo­gico dell'Illinois come migliore pro­dotto di design rea­liz­zato negli ultimi 100 anni. Vince il Com­passo d'oro nel 1956 poi­chè rap­pre­senta un ottima solu­zione per le esi­genze di por­ta­ti­lità legate alla tipo­lo­gia di oggetto e merito a Niz­zoli di risolve una forma che esalta il con­cetto stesso di por­ta­ti­lità in accordo con le esi­genze di minimo ingom­bro. Oggi fa parte della col­le­zione per­ma­nente di design del MOMA di New York.

Ana­to­mia

Carat­te­ri­sti­che: Mac­china per scri­vere manuale por­ta­tile.
Tastiera: 43 tasti, cor­ri­spon­denti a 86 segni.
Nastro: in tes­suto altezza 13 mm; cam­bio colore nastro con levetta posta a destra della tastiera.
Inco­lon­na­tore: pre­sente solo nelle ver­sioni LL,assente nel modello L.
Inter­li­nee: tre posi­zioni più lo zero.
Matri­cola: sul lato destro del telaio sotto il car­rello.
Pro­du­zione: dal 1950.
Pro­getto mec­ca­nico: Giu­seppe Bec­cio.
Car­roz­ze­ria: metal­lica con coper­chio amo­vi­bile.
Colori: nelle prime ver­sioni: beige, beige goffrato,azzurro, verde, rosa; nelle seconde azzurro, gialloverde,rosa.
Design: Mar­cello Niz­zoli.
Note: pre­sente nella col­le­zione del Museum of Modern Art (MOMA) di New York come esem­pio di design ita­liano.
Venne pro­dotta dal 1950 al 1963 con pic­cole dif­fe­renze este­ti­che.
Le prin­ci­pali carat­te­ri­sti­che delle diverse ver­sioni sono:
– I serie tasti tondi di colore nero;
– II serie tasti qua­drati di colore gri­gio;
– Pluma 22 ver­sione ven­duta in Spa­gna;
– Scribe ver­sione ven­duta in Inghil­terra;
– Chief­tain, Sears Cou­rier, Tower ven­dute negli Stati Uniti.
La car­roz­ze­ria dalle linee tondeggianti,disegnata da Mar­cello Niz­zoli, è da con­si­de­rarsi un clas­sico del design degli anni ‘50–60.

La filo­so­fia della Let­tera 22

E'  una mac­china da scri­vere pro­get­tata men­tre ini­ziava il decen­nio che ha por­tato la moder­nità nel nostro strano paese di futu­ri­sti e con­ta­dini: gli anni Cin­quanta. A dise­gnare que­sta mac­china è Mar­cello Niz­zoli, pro­get­ti­sta capo alla Oli­vetti. La Oli­vetti di Ivrea era allora un luogo come se ne tro­vano pochi nella sto­ria indu­striale di qual­siasi paese, e c'è poco da illu­dersi a riguardo: indu­striali così illu­mi­nati, così visio­nari, così capaci e sti­mati ne nascono pochissimi.

Chi come me è nato a metà anni Set­tanta ha gio­cato un po' da bam­bino con una mac­china da scri­vere mec­ca­nica. Nelle case ita­liane dei primi anni Ottanta ce n'erano, anche se chi ci lavo­rava usava già quelle elet­tri­che. Rivi­sta oggi nella sua mani­fe­sta­zione più cele­bre, cioè il modello Let­tera 22 usato da Indro Mon­ta­nelli ecce­tera ecce­tera, la mac­china da scri­vere mec­ca­nica col­pi­sce per la sua natura pro­fonda: è un insieme di ingra­naggi in metallo, brac­cetti fini sago­mati, tasti e levette messi insieme in modo da diven­tare una bestia unica che morde la carta e fa venire fuori gli arti­coli, i romanzi, le let­tere d'amore. La corsa dei tasti è lunga: il dito affonda sotto il piano della tastiera per qual­che cen­ti­me­tro, e il rumore del brac­cetto che si alza e col­pi­sce il nastro tenuto teso davanti al foglio dà quella micro­sco­pica sod­di­sfa­zione dei pro­cessi per­fetti, un po' come il rumore delle cara­melle che scop­piano di Candy Crush, ma in ver­sione mec­ca­nica, solida, vibrante sotto le dita. L'interlinea, la giu­sti­fi­ca­zione, l'accapo, lo scor­ri­mento del rullo: tutto nella Let­tera 22 è un momento di inge­gne­ria stu­diato per essere effi­cace, resi­stente, leggero.

Non so quanto fosse pen­sata e voluta a priori la godu­ria ope­ra­tiva di que­sto attrezzo. Fatto sta che que­sta lieve sod­di­sfa­zione mec­ca­nica, fatta di pic­coli gesti con­ti­nui e ras­si­cu­ranti, carta che scorre, brac­cetti che si alzano a tempo, rulli e mec­ca­ni­smi che per­met­tono di andare a capo e ripar­tire con più vigore di prima, dà l'impressione che col foglio di carta que­sto mac­chi­na­rio voglia fare del sesso. Non so se, come sosten­gono i più oltran­zi­sti cie­chi del domani, il futuro sia il vetro che quo­ti­dia­na­mente usiamo per scri­vere mes­saggi su qual­siasi smart­phone. Ma penso che le belle tastiere, come quella del Mac che sto usando ora, i cui tasti hanno una corsa breve, pre­cisa, di circa tre mil­li­me­tri, capace di som­mi­ni­strare a chi scrive un pic­colo pia­cere a ogni let­tera, siano nipoti della Let­tera 22. Quello di scri­vere a mac­china è un gusto agile e por­ta­tile: poterlo scom­porre let­tera per let­tera, gesto per gesto, lo rende più godi­bile di quello touch, dove lo scor­rere dei bit alletta i nostri neu­roni ma non ci sol­le­tica la pelle.

Cin­que cose da sapere

È nei più impor­tanti musei | Fa un bel rumore | In breve | Non si rompe mai | Non distrae con le noti­fi­che | Fa pen­sare a quello che si scrive.

ELENCO MACCHINE DA SCRIVERE

 

Oli­vetti M1 — anno 1908

 Oli­vetti MP1 Ico

Oli­vetti M20 anno 1920

 Let­tera 42

 Oli­vetti M40 anno 1930

 Lettera 22 — anno 1952